ASPORTAZIONE DELLE UNGHIE NEL GATTO
Il “declawing” o deungulazione, per impedire che il micio graffi e faccia danni, è una pratica molto diffusa negli Stati Uniti: un gatto domestico su quattro è stato mutilato, privato delle sue unghie per pura convenienza dei padroni.
Alcuni stati negli USA iniziano a prendere in considerazione l’elaborazione di leggi per dichiarare l’operazione “crudeltà verso gli animali”… grazie anche alle tante battaglie degli animalisti e di veterinari interessati al benessere degli animali.
In Italia la legge 201 del 4 novembre 2010 (approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 283 del 3 dicembre) ha recepito in toto la Convenzione di Strasburgo, che all’articolo 10 dice:
Interventi chirurgici 1. Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare:
a) il taglio della coda;
b) il taglio delle orecchie;
c) la recisione delle corde vocali;
d) l’esportazione delle unghie e dei denti.
Succede però ancora, purtroppo, che qualche proprietario richieda la deungulazione per il proprio gatto.
I gatti sono digitigradi: camminano unicamente portando il peso del loro corpo sulle dita delle zampe.
Il dorso, le scapole, le articolazioni di zampe e gambe, i muscoli, i tendini, i legamenti e i nervi sono naturalmente designati a sostenere e distribuire il peso del gatto attraverso le sue dita quando cammina, corre e si arrampica.
Gli artigli del gatto vengono usati per bilanciarsi, mantenere l’equilibrio, ma anche per esercitare e stirare i muscoli nelle loro gambe, nella schiena e nelle zampe.
Questi muscoli vengono tesi affondando gli artigli in una superficie per poi essere ritirati nella loro stessa cavità. Questo è l’unico modo in cui il gatto può esercitare, tendere e tonificare i muscoli della sua schiena e del suo dorso.
Le dita aiutano la zampa a poggiare sul suolo in un preciso angolo per far sì che i muscoli di gamba, schiena, dorso e le loro giunture siano allineate correttamente.
L’artiglio del micio non può essere paragonato all’unghia del dito di un umano in quanto l’unghia fa parte dell’ultima falange del dito della sua zampa. Questa parte dev’essere quindi completamente rimossa, o potrebbe insorgere la ricrescita di un residuale artiglio. L’unico modo per essere certi d’aver rimosso tutte le cellule germinali è quello di amputare l’intera ultima falange dalla giuntura, incluso ossa, legamenti e tendini.
Al fine di rimuovere l’artiglio, le ossa, i nervi, il legamento capsulare, il legamento collaterale, il tendine estensore e quello flessore, devono essere amputati completamente.
La deungulazione non è un unico “semplice” intervento chirurgico, ma consiste in dieci dolorose amputazioni separate in ogni dito.
La rimozione della falange altera in modo drastico la conformazione dei piedi del felino che poggeranno sul suolo con un’angolazione innaturale, causando loro dolori alla schiena molto simili a quelli umani causati dal portare scarpe disadatte.
Il trauma che subiscono dopo l’intervento modifica la loro personalità. Gatti affettuosi e docili diventano introversi e riservati, privati di questa fonte di difesa, diventano nervosi, spaventati, persino aggressivi e ricorrono alla loro unica difesa rimasta, il morso.
Quando utilizzano la lettiera dopo l’intervento, il nuovo dolore inaspettato dovuto alla delicatezza delle loro zampe a contatto con la sabbia, viene da loro associato alla lettiera in modo permanente.
Privati della possibilità di marcare il territorio attraverso l’uso degli artigli, sfogano i loro istinti urinando permanentemente per la casa. Altri passano tutta la loro vita nascosti in luoghi difficilmente accessibili, sentendosi indifesi da immaginari predatori.
La deungulazione priva il gatto della sua capacità di movimento e di difesa. Per natura loro amano poter graffiare, è un loro naturale istinto per marcare il territorio. I gatti deungulati vengono resi incapaci di arrampicarsi, scavare, cacciare e compiere tutti quegli esercizi di cui sentono la necessità.
Un gatto deungulato è un gatto crudelmente mutilato sia fisicamente che psicologicamente: non esistono scuse per giustificare il voler ricorrere a una pratica così orrenda, e reagirò sempre in modo indignato con chi insisterà nella sua richiesta!
4 commenti
Dario Di Iorio · 20/06/2023 alle 6:22
Ecco, io sono capitato in questo sito proprio dopo aver cercato a lungo informazioni sulla deungulazione del gatto. Non avevo idea che fosse una pratica così invasiva e addirittura illegale. Meno male che ho letto quest’articolo. Però, c’è un modo per insegnare al gatto a non arraffare con le unghie poltrone e divani? Consideri che il mio gatto ha già un grosso tiragraffi, un tappetino su cui può fare quello che gli pare e spesso gli lascio pezzi di scatole di cartone.
Vicla Sgaravatti · 20/06/2023 alle 8:30
Grazie di avere scritto. Insegnare a un gattino a non farsi le unghie in luoghi indesiderati è più facile. Per un gatto adulto non è semplice, sono comunque di grande aiuto i feromoni, che applicati localmente sui mobili da salvaguardare, e inserendo contemporaneamente anche i fornelletti che durano un mese e coprono circa 70 mq, creano una sensazione di benessere nel gatto, diminuendo il bisogno di lasciare “segnali” sul territorio. Spero di esserle stata di aiuto.
Carla · 23/09/2023 alle 8:56
Ho letto questo articolo perché mi stavo informando visto che la mia gattina non ha un dito e la sua unghia sporge sempre non può essere retratta sembra che abbia difficoltà a usare la zampa quindi in questo caso togliere l’unghia è lo stesso un’idea sbagliata?
Vicla Sgaravatti · 25/09/2023 alle 12:04
Buongiorno, grazie per avere scritto.
Se davvero quest’unghia crea difficoltà nella deambulazione, e mantenerla accorciata non porta ad alcun miglioramento, allora si può provvedere all’asportazione solo di questa.
La gattina sopperirà con quelle che le restano.
Un cordiale saluto, e continui a seguirmi.
Vicla Sgaravatti