THINKER ON A ROCK di Barry Flanagan, 1997
A Washington D.C., alla National Gallery of Art Sculpture Garden, ho avuto modo di ammirare questa scultura in bronzo dell’artista britannico Barry Flanagan (1941-2009) del 1997.
Questo scultore gallese è conosciuto per le sue sculture di bronzo raffiguranti lepri, conigli e altri animali.
Nell’eseguire quest’opera, l’artista si è ispirato al celebre “Pensatore” di Rodin del 1880, facendo un irriverente e spiritoso riferimento a una delle sculture più conosciute nel mondo.
Le lunghe orecchie della lepre sembrano estendersi verso l’alto con il suo corpo snello e magro ingobbito in contemplazione. Mentre a prima vista può sembrare strano e insolito che una lepre sia seduta in una posizione così umana, né l’artista né lo spettatore possono negare l’umorismo nella forma di lepre, paragonato a pose e caratteristiche umane. Flanagan certamente vide l’umorismo nel dipingere una posa così seria da Rodin e trasformarlo in forma animale.
La lepre appoggia il mento sulla sua mano e il gomito sul ginocchio, come fanno spesso gli umani quando si sono persi nei loro pensieri. Le lunghe orecchie si allungano in ogni direzione, bilanciando la forma allampanata delle braccia e delle gambe della lepre. Gli occhi della lepre sembrano fissare lo spettatore in contemplazione di ciò che pensa e dell’incertezza stessa dell’osservatore.
L’uso della forma di lepre da parte di Flanagan riesce a catturare l’attenzione del visitatore e far sì che si fermi a pensare per un momento.
La prima istallazione si trova presso il John and Mary Pappajohn Sculpture Park a Des Moines, Iowa, altre presso la Washington University di St. Louis, a Utrecht in Olanda e questa appunto a Washington DC.
A chi gli chiedeva del perché utilizzasse lepri come soggetto Flanagan ricordava e descriveva la magica esperienza nel vedere una lepre che correva sui Sussex Downs e di come fosse rimasto colpito dalla sua elasticità, eleganza e capacità di allungamento.
Questo evento gli fece concepire nel 1979 la sua prima scultura ” Leaping Hare”.
Per gli egiziani la lepre rappresentava la vita.
Nella mitologia cinese la lepre è l’unico abitante della luna ed è il simbolo dell’immortalità.
Questa immagine della lepre è diventata un surrogato dell’esistenza umana e delle nostre relazioni con il mondo animale.
Flanagan diceva “The hare is rich and expressive, carrying with it the conventions of the cartoon and the investment of human attributes into the animal world”, both of which are “very well practiced devices in literature and film… If you consider what conveys situation and meaning and feeling in a human figure, the range of expression is, in fact, far more limited than the device of investing an animal – a hare especially – with the expressive attributes of a human being. The ears, for instance, are really able to convey far more than a squint in an eye of a figure or a grimace on the face of a model.”
(La lepre è ricca ed espressiva portando con sé le convenzioni del fumetto e l’applicazione di attributi umani nel mondo animale”, che sono entrambi “strumenti molto ben utilizzati in letteratura e film … Se si considera ciò che trasmette una situazione, il significato e il sentimento in una figura umana, la gamma dell’espressione è, in effetti, molto più limitata dell’espediente di investire un animale – in particolare una lepre – con gli attributi espressivi di un essere umano. Le orecchie, per esempio, sono davvero in grado di trasmettere molto più dello strabismo in un occhio di una figura o una smorfia sul volto di una modella.”)
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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