THE CAT HOUSE ON THE KINGS
La “Cat House on the Kings” è il più grande santuario dei gatti in libertà della California.
Questo enorme complesso ospita oltre 700 gatti su una proprietà di 12 ettari proprio accanto al fiume Kings a Parlier, in California.
Lynea Lattanzio ne è la fondatrice.
Nel 1981, divorziata da poco, si trasferì in una nuova casa immersa in una notevole area verde. Si rese subito conto che quello spazio fosse eccessivo per lei sola, ma non aveva idea di come utilizzarlo. Nove anni dopo, dovendo procurare due gatti da adottare, se ne trovò in casa quindici…nel giro di un anno ne salvò novantasei, offrendo loro una nuova casa. Fu così che nacque The Cat House on the Kings.
Nei quattordici anni successivi Lynea vendette il proprio anello nuziale con diamanti, e la sua automobile, una Mercedes, per riuscire a coprire i costi ingenti. E per ammortizzare le spese mediche acquisì una formazione di tipo veterinario.
In seguito l’area del rifugio crebbe ulteriormente, e ora la zona verde a disposizione degli ospiti felini è più ampia ed è dotata delle adeguate reti perché possa essere definita “in sicurezza”.
The “Cat House” è, per i gatti randagi che non hanno una casa, un sogno che diventa realtà: tanti alberi su cui arrampicarsi, divani, tavoli, sedie, computer e praticamente tutto ciò su cui è possibile accovacciarsi e dormirci sopra.
I visitatori si trovano di fronte ad uno spettacolo surreale: i gatti sono letteralmente ovunque!
La cosa sorprendente è che questi gatti sembrano andare tutti perfettamente d’accordo.
Il Santuario è anche una casa permanente per molti gatti anziani e quelli malati di FIV (l’Hiv felina).
C’è una camera speciale per l’adozione con solo gattini.
L’instancabile lavoro svolto dal personale e dai volontari è davvero esemplare. Il santuario fu fondato 28 anni fa, da allora sono state salvate le vite di oltre 25.000 gatti e 8.000 cani e il numero sale vertiginosamente di anno in anno
Ogni settimana alcuni volontari possono fotografare i gatti all’interno del santuario, favorendo così la conoscenza di questo “posto speciale” e di conseguenza anche l’adozione degli animali stessi.
La situazione dei randagi negli Stati Uniti non è facile e alcuni rifugi praticano l’eutanasia sugli animali non adottati entro un certo lasso di tempo dalla loro entrata in gabbia. Fortunatamente, il panorama statunitense non è tutto così nero: ci sono anche realtà, no-kill (cioè che non praticano l’eutanasia come procedura standard) e degne di nota in positivo, come la The Cat House on the Kings.
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