STATUE A BUDAPEST
Passeggiando per le vie di Budapest, in Ungheria, si trovano molte statue sparse raffiguranti persone varie.
Chi, di una certa generazione, non ha letto il famoso romanzo per ragazzi di Ferec Molnár,, “I ragazzi della via Pál” (1906), e non si è entusiasmato e commosso con Nemecsek e Boka.?
Vicino a dove si trovava il campo da gioco dei ragazzi, che oggi è una via residenziale, di fronte ad una scuola pubblica, si trova la statua dei ragazzi che giocano.
Si può trovare quella dell’ex presidente Ronald Reagan, molto popolare per il suo contribuito determinante alla svolta democratica del 1989 e al crollo seguente dell’URSS, considerato dagli ungheresi “il vincitore della guerra fredda”.
C’è anche la statua di Bud Spencer, Carlo Pedersoli, opera della scultrice Szandra Tasnadi. In Ungheria, come in molti altri paesi dell’est Europa, Bud Spencer è un personaggio di culto, anche perché negli anni 60 e 70 rappresentava un simbolo di libertà accessibile mentre i film western americani originali venivano censurati.
Uno dei monumenti più toccanti della città è Le scarpe sul Danubio, eretto nel 2005. La sfilata di scarpe sulla sponda vuole ricordare uno dei momenti più tragici della storia ungherese, quando nell’inverno del 1944-45 i collaborazionisti fascisti ungheresi (le crocifrecciate) uccisero migliaia di persone, molti ebrei ma non solo, gettandoli nel Danubio.
Tra le tante statue che si possono incontrare e ammirare passeggiando lungo le vie della città ce ne sono anche raffiguranti cani con il loro proprietario.
Una celebra il tenente Colombo a grandezza naturale.
L’opera rappresenta l’attore Peter Falk, divenuto popolare negli Stati Uniti, ma di origini ungheresi, ed è stata eretta nel 2014.
Tra il 1968 e il 2003 interpretò il celebre poliziotto in centinaia di telefilm realizzati a Hollywood e molto apprezzati in Ungheria, e con lui è rappresentato il suo cane basset-hound senza nome.
L’altra, dello scultore ungherese David Raffay, nato nel 1973, è del 2007, Girl with her dog, rppresenta una ragazza e il suo cane in bronzo. Non è una statua con riferimenti storici o culturali, rappresenta solo un omaggio al legame che unisce uomo e cane, mostrando un momento gioioso della vita, nella condivisione del gioco.
Si vede, infatti, un momento di gioco, in cui la ragazza, seduta su una panchina/aiuola circolare in marmo da cui si erge un lampione, si protende a prendere la palla che il cane ha in bocca.
La si può trovare sul lungo Danubio, nelle vicinanze di quella di Shakespeare e di quella di “Little princess”.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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