SITUAZIONE ABBANDONI
Intervista di Daniela Uva al Presidente dell’ANMVI Marco Melosi, pubblicata su il Giornale.it, sull’abbandono di animali da compagnia.
«È cambiata la sensibilità e, nel caso del cane, la micro-chippatura obbligatoria e la tracciabilità del proprietario hanno rappresentato un formidabile deterrente dice Melosi.
“Oggi c’è una inversione culturale molto forte, le persone scelgono le vacanze in base a dove possono portare il pet.
Se l’animale non è accettato i proprietari cambiano destinazione.
Sono anche aumentate le strutture ricettive pet friendly: spiagge, mezzi di trasporto, alberghi.
Ecco perché ormai è più probabile trovarsi di fronte a un fenomeno diverso, ovvero che l’amico a quattro zampe sia restituito, cioè venga affidato a un canile quando non si è più in grado di gestirlo».
Un fenomeno che riguarda soprattutto alcune razze.
«L’80% dei cani affidati ai canili è costituito da pitbull, corsi e american staffordshire aggiunge l’esperto -.
Si tratta di animali più impegnativi e quindi difficili da gestire, che però attirano l’attenzione perché alla moda.
Questi cani, spesso molto giovani, sono destinati a vivere per sempre in canile, gravando sulla spesa pubblica per il loro mantenimento ma, soprattutto, con grandissima sofferenza per la cattività permanente a cui sono destinati essendo difficilmente scelti per l’adozione».
Nel frattempo i dati dei veterinari dicono che le sterilizzazioni sono in aumento e sono ormai considerate come lo strumento per eccellenza per evitare le riproduzioni incontrollate.
«Presto avremo anche nuove leggi nazionali ancora più responsabilizzanti per tutti gli animali da compagnia che estenderanno gli obblighi di identificazione.
Personalmente, sono favorevole anche a un patentino obbligatorio per i proprietari che desiderano un cane impegnativo, una di quelle razze che più frequentemente causano problemi di convivenza e di incolumità pubblica.
Spesso le aggressioni canine più drammatiche avvengono infatti proprio negli ambienti domestici, dove si crede di saper gestire il cane e invece non è così.
«Nelle strutture veterinarie la percezione è che i nuovi proprietari, sia di animali in arrivo dai rifugi sia dagli allevamenti, siano ancora in aumento spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari -.
Rispetto al passato cresce anche la tendenza ad adottare un secondo cane. Non si è infatti ancora esaurito l’effetto bolla creato dalla pandemia, cioè la tendenza a creare una dimensione di rifugio affettivo con il proprio pet, dentro la quale si crea una relazione rassicurante».
da ANMVIoggi
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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