ROTTURA DEL LEGAMENTO CROCIATO
Il ginocchio è un’articolazione complessa formata da:
– più ossa (femore, tibia e rotula),
– la cartilagine articolare di queste ossa,
– i legamenti che mantengono uniti il femore e la tibia.
Questi componenti consentono all’articolazione di funzionare correttamente e di rimanere stabile durante il movimento.
Il ginocchio ha due legamenti fondamentali, che si intersecano tra di loro all’interno del ginocchio: il crociato anteriore e il crociato posteriore.
Il non corretto funzionamento anche di una sola parte del ginocchio può provocare una lesione e conseguente dolore e zoppia.
Nei cani la lesione del legamento crociato è una patologia molto frequente.
Colpisce, indipendentemente dal sesso, cani di quasi tutte le razze, ma con maggior frequenza Rottweiler, Labrador Retrievers, Bulldogs, Boxer, American Staffordshire Terriers e Chow Chow.
La causa più frequente è quella traumatica:
– corse con arresto improvviso
– salti e atterraggi in posizione non perfettamente corretta
– curve molto strette durante il gioco o attività agonistica
– buche o dislivelli nel terreno
In queste situazioni il legamento viene forzato in modo esagerato e può lacerarsi. Generalmente la rottura del legamento crociato è completa; talvolta, invece, è solo parziale.
Benché inizialmente fosse stata considerata una patologia ortopedica secondaria ad un evento traumatico, ultimamente, vari studi scientifici, hanno ipotizzato una probabile eziologia degenerativa su base genetica.
A supporto di tale ipotesi è il riscontro di un’alta percentuale di casistica in determinate razze predisposte, soprattutto in età giovanile, e l’elevata frequenza, in tali razze, di patologia bilaterale.
L’altra tipica presentazione di tale patologia consiste in un processo degenerativo che compare in animali di media età o più anziani.
Non è ancora stato chiarito se tali differenze nella presentazione clinica possano rappresentare differenti aspetti della stessa malattia oppure avere differenti eziologie.
Tale patologia è inoltre condizionata da altri fattori ambientali quali il peso ponderale del paziente ed il suo stato di nutrizione.
Quindi attualmente la rottura del legamento crociato è considerata un evento degenerativo ed è spesso associata ad un artropatia pre-esistente del ginocchio.
Esistono anche situazioni predisponenti, determinate a volte dal peso eccessivo del cane o da un alterato rapporto anatomico tra il femore e la tibia che crea una situazione di stress permanente sul legamento, rendendolo più fragile e predisposto alla rottura.
Queste lesioni si possono prevenire indirettamente.
Un’attività motoria corretta quando il cane è giovane, nel rispetto dell’accrescimento osseo e sviluppo muscolare, può essere un buon punto d’inizio.
Cercare di sviluppare il suo corretto equilibrio, con attività volta a potenziare la muscolatura, soprattutto quella della schiena, addome e coscia, può aiutare il cane ad essere più stabile durante l’atterraggio nei salti.
Anche l’alimentazione è fondamentale, sia per mantenere adeguato il peso del soggetto, quindi mai in eccesso, sia per fornire tutti i nutrienti necessari allo sviluppo tissutale, senza carenze e, soprattutto, senza eccessi.
La prima cura della lesione al legamento crociato craniale comprende un trattamento antidolorifico e riposo assoluto.
Se la lesione però non guarisce, la mancata stabilità del ginocchio può generare un’infiammazione cronica dell’articolazione che porta inevitabilmente all’osteoartrosi, malattia degenerativa articolare che provoca una zoppia permanente, dolore intenso, con conseguente pessima qualità di vita del cane.
Inoltre, anche traumi di lieve entità con lesione parziale del legamento, nel tempo, possono portare a rottura completa.
In tali evenienze il trattamento chirurgico diventa necessario.
Le terapie rigenerative possono essere un’alterativa molto utile nel trattamento delle lesioni incomplete del legamento, in quanto talvolta possono riuscire a ricostituire l’integrità della struttura, ripristinando la stabilità del ginocchio e consentendo di recuperare la corretta funzionalità
Un pool di ricercatori delle Università di Liverpool e Cardiff, da tempo impegnati nello studio dei possibili meccanismi alla base della rottura del legamento crociato craniale, confrontano post-mortem la struttura dei legamenti di 20 Staffordshire Bull Terrier, razza notoriamente predisposta alla rottura legamentosa, e di altrettanti Levrieri, cani con crociati particolarmente resistenti e stabili.
I ricercatori scrivono su The Veterinary Journal :
«L’analisi istologica rivela profonde differenze strutturali negli elementi chiave della matrice cartilaginea. […] Nei legamenti degli Staffordshire abbiamo riscontrato una composizione prevalentemente fibrocartilaginea, a causa di un costante carico compressivo legato alla loro conformazione. Ciò determinerebbe un più alto livello di stress che grava sul legamento, predisponendolo pertanto alla rottura…
Viceversa, nei Levrieri sono molto più espresse componenti della matrice (es. decorina) fondamentali nel garantire la robustezza e l’omeostasi del legamento.»
Una struttura geneticamente determinata porta a una costituzione più solida dei legamenti crociati dei Levrieri: la maggior espressione di proteine direttamente coinvolte nella deposizione delle fibrille di collagene è responsabile della robustezza complessiva del legamento crociato.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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