RICHIESTA DI TAGLIO IVA VETERINARIA
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Comunicato Stampa ANMVI
Dopo gli Stati Generali dell’Economia, il Governo prepara il “Piano IVA”. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe pensando di “dimezzare le aliquote” per rilanciare i consumi. Il piano si inserisce in una cornice di emergenza economica eccezionale che ha portato con sé la caduta dei vincoli di bilancio e delle clausole di salvaguardia. Sullo sfondo c’è il piano di rilancio europeo, il cosiddetto Recovery Fund che destinerà importanti risorse al nostro Paese.
“Il taglio dell’IVA sulle cure animali è doveroso” -fa notare l’ANMVI in un comunicato stampa, rilanciando l’IVA al 10% per la prevenzione e per le cure contro le malattie animali. “Dopo COVID-19 la salute animale non può più essere considerata un lusso superfluo”. L’Associazione si rivolge a tutte le forze politiche.
“Sono finalmente saltate le clausole di salvaguardia che per anni hanno strangolato le cure veterinarie- dichiara il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi. “È arrivato anche il momento di scendere allo scaglione agevolato del 10%, lo stesso dei medicinali veterinari”. Stabilmente e non solo in fase emergenziale.
Applicando alle prestazioni veterinarie l’aliquota massima del 22% si è generato un onere fiscale particolarmente pesante per milioni di proprietari di animali da compagnia (una famiglia su tre) sia per i proprietari di animali da reddito e d’allevamento che ricevono cure veterinarie private. La crisi economica post-emergenza renderà ancora più gravoso sopportare questo peso fiscale da parte dei contribuenti privati, con il rischio di incrinare la salute e il benessere animale.
COVID-19 ha insegnato che è finito il tempo di considerare la sanità veterinaria un lusso o un bene superfluo da tassare. Le epidemie presentano il conto. “Al contrario- fa notare l’ANMVI- lo sviluppo delle prestazioni veterinarie, migliorando la salute degli animali, può generare risparmi di spesa pubblica”.
Inoltre, incentivare lo sviluppo della salute e del benessere animale contribuirà ad allineare l’Italia alle politiche europee “one health”, di sostenibilità, di sicurezza alimentare from fark to fork e di integrazione fra Salute-Agricoltura-Ambiente.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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