OGGI, 9 GIUGNO, ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI FIDO. UNA STORIA VERA.
Nell’inverno del 1941 Carlo Soriani, un operaio di Luco del Mugello, un paese vicino a Borgo San Lorenzo, trovò un cucciolo ferito in un fosso.
Lo raccolse, lo curò, lo adottò e lo chiamò Fido.
Da quel momento tra i due nacque un profondissimo legame.
Fido era un incrocio fra un pointer e un cane di stazza maggiore, era di una robustezza eccezionale e di una intelligenza acutissima.
Aveva un coraggio temerario e una dolcezza unica, non ringhiava e non mordeva..
Fido era di una indipendenza assoluta, completamente refrattario al collare e a ogni tipo di cuccia e dormiva sempre all’aperto…
Fido si affezionò così tanto al suo nuovo padrone che ogni giorno lo accompagnava fino alla fermata della corriera che portava gli operai a Borgo San Lorenzo, e poi ci si recava nuovamente ad aspettare il ritorno del suo padrone dalla fabbrica.
Durante la guerra nel Mugello passava la “linea gotica” baluardo tedesco contro l’avanzata delle truppe alleate.
Una colonna tedesca in ritirata verso l’Appennino stava attraversando Luco quando nel bel mezzo della piazza principale si imbatté in Fido che dormiva tranquillo.
Il colonnello che guidava la truppa tedesca comandò l’alt e accarezzò quel bellissimo cane dagli occhi dolci.
Poi lo fece incatenare alla sua camionetta e ripartì.
Fido riapparve a casa sua dopo tre giorni affamatissimo e con la catena spezzata.
Il 30 dicembre 1943, in piena guerra, Borgo San Lorenzo fu oggetto di un violento bombardamento alleato: anche le Fornaci Brunori furono colpite e molti operai, tra cui Carlo Soriani, perirono.
La sera stessa, Fido si presentò come al solito alla fermata della corriera, ma non vide scendere il proprio amato padrone.
Si racconta che i colleghi sopravvissuti di Carlo scesero in silenzio e che Fido li esaminò uno ad uno; non avendo trovato il padrone, saltò quindi sulla corriera e invano cercò fra i sedili Carlo Soriani, che purtroppo non avrebbe mai più rivisto.
Da quel momento Fido si recò quotidianamente alla fermata, nella speranza, di veder scendere Soriani.
Continuò a farlo tutte le sere, per i quattordici anni successivi (oltre 5000 volte),fino al giorno della sua morte, avvenuta il 9 giugno 1958.
Colpito dalla straordinaria fedeltà di Fido, il sindaco di Borgo San Lorenzo dispose che venisse esentato dalla tassa sul possesso dei cani.
Poi gli confermò ufficialmente il diritto di circolare senza museruola (l’animale, essendo inoffensivo, era già da anni “tollerato” dalle autorità locali)
Il Comune di Borgo San Lorenzo gli conferì, il 9 novembre 1957, una medaglia d’oro e gli rese omaggio pure con un monumento, dello scultore Salvatore Cipolla, collocato nella centrale Piazza Dante, dove ancora si trova.
Tutti i giornali parlarono di questo evento e il giorno dell’inaugurazione del monumento in piazza Dante restò memorabile: Fido in braccio alla vedova di Carlo Soriani, il sindaco Graziani, Amilcare Giovannini, lo scultore Salvatore Cipolla, tante autorità, i bambini delle scuole elementari e molti giornalisti di grandi testate italiane ed estere erano presenti a questa cerimonia.
Il monumento era su un basamento in pietra, sovrastato da una statua in maiolica raffigurante il cane.
Sul basamento, campeggiava la dedica: “A FIDO, ESEMPIO DI FEDELTÀ”.
Venne inaugurato alla presenza dello stesso Fido e della vedova di Carlo Soriani.
Pochi mesi dopo l’inaugurazione, tuttavia, la statua in maiolica venne distrutta nottetempo.
Il Comune la sostituì con una in bronzo.
Il 9 giugno 1958, Fido fu trovato morente sul ciglio della strada vicino al cimitero, mentre andava nella piazzetta ad attendere il padrone.
La notizia della sua morte fu annunciata al pubblico dal giornale su una storia in prima pagina di quattro colonne su La Nazione.
Il 22 giugno fu perfino commemorato dal settimanale milanese “La Domenica del Corriere” con una commovente copertina firmata da Walter Molino, che ritraeva il cane in punto di morte sul ciglio della strada, sullo sfondo la corriera che aveva atteso quotidianamente per più di 5 mila giorni.
Venne allestita per Fido una vera e propria cerimonia funebre e il suo corpo fu accompagnato da un grande corteo di persone fino all’esterno del cimitero comunale di Luco, dove riposavano le spoglie di Carlo Soriani, e dove fu sepolto per permettergli di ricongiungersi finalmente con il padrone.
Venne collocata una scritta: “Sotto questa terra, la pietà mugellana, ha raccolto le povere ossa, del cane Fido, il cui nome volò per il mondo, a simboleggiare una cieca fedeltà, non troppo comune fra gli uomini”.
Fido è diventato famoso del mondo!
Tutti conoscevano Fido e la sua storia.
La Nazione, un importante quotidiano nazionale italiano, gli dedicò un articolo, nel 1953, di Amilcare Giovannini, noto giornalista e scrittore, che portò a conoscenza sulla cronaca locale, di cui era collaboratore dal Mugello, questa incredibile storia di fedeltà di un animale verso l’uomo, che gli era stata raccontata da alcuni amici di Luco di Mugello.
Fido si pose all’attenzione di tutto il mondo, un cane, un bastardino, fedele fino all’ultimo. In Olanda un grande scrittore, Peter Van Steel, scrisse la sua storia nel maggiore quotidiano di Amsterdam, così uno scrittore di Parigi, Jean Marie Còlaudes, addirittura in Giappone gli dedicarono un ampio spazio sia sui giornali che nelle reti televisive.
L’interesse dei media per Fido crebbe durante la sua vita.
Le riviste italiane Gente e Grand Hotel hanno pubblicato la storia del cane, che è apparso anche in diversi cinegiornali dell’Istituto Luce.
Potete vedere il Filmato dell’Istituto Luce cliccando qui sotto
In tutta Europa, la gente ascoltò la triste storia del cane di strada che aspettava il ritorno del suo padrone morto.
Dalla sua storia sono stati tratti due film di successo (uno giapponese -che nei titoli iniziali faceva espressamente riferimento a un fatto vero avvenuto in Italia- e uno americano)
In occasione dell’anniversario della morte di Fido, spesso i bambini della scuola Primaria di Luco, con le insegnanti, i genitori con i loro cani, il Sindaco, Francesco Fuligni, l’Associazione “Il Segno di Fido”, vanno in corteo per le vie del paese fino alla sua tomba, al Cimitero di Luco per ricordarlo e i bambini della classe quinta raccontano in breve, la sua storia.
Francesco Fuligni, cantautore del Mugello, o meglio cantastorie come ama definirsi, del Mugello, ha composto la canzone “Fido”, per cui, Il 30 Dicembre 2014 ha ricevuto durante la commemorazione nel 71°anniversario del bombardamento di Borgo San Lorenzo dal sindaco lo Scarabeo per l’impegno artistico nella composizione della canzone.
FIDO
Al Luco di Mugello
successe un fatto triste
di cronaca paesana,
da inchiostro e da riviste.
Un uomo che andava
tutti i giorni a lavorare
partì con la corriera
senza più tornare.
Il resto sono giorni
appesi al calendario
che guardano negli occhi
un cane solitario
che solo se ne stava
abbracciando il marciapiede
come l’ultimo soldato
che moriva non si arrese.
Perché se il tempo passa
e tu lo vuoi fermare
l’unica cosa certa
è aspettare.
Perché se il tempo passa
e non lo puoi fermare
l’unica cosa degna
è aspettare.
E aspettò l’inverno
coperto dalla brina
“vedrai che tutto
torna come prima”
E aspetto tenace
le altre stagioni
il resto dei suoi anni
gonfio di emozioni.
E poi per dire il vero
mischiò con la distanza
su quel tratto di strada
tutta la speranza
di rincontrare Carlo
e da lì ricominciare
a vivere la vita
“se no che ci stiamo a fare?”
Perché se il tempo passa
e tu lo vuoi fermare
l’unica cosa certa
è aspettare.
Perché se il tempo passa
e non lo puoi fermare
l’unica cosa degna
è aspettare.
Di questa triste storia
c’è chi non ne sa nulla
chi dice “l’è vera”
chi dice “l’è una burla”.
Ma in bocca il fatto è
a quel destin crudele
rimane Fido
l’amico fedele.
Potete ascoltare la bella canzone di Francesco Fuligni “Fido” cliccando qui sotto
Anche Giulio Wilson compose una canzone per Fido, inserendo nel suo video molti spezzoni del filmato dell’Istituto Luce. potete ascoltare la canzone a questo link
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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