LE SETTE VITE DEL GATTO
Si ritiene che il gatto abbia più di una vita soprattutto per la capacità di cadere da grandi altezze e restarne illeso. Il gatto è agile, elastico, dotato di un equilibrio eccezionale.
Mentre cade, il grande senso dell’equilibrio di cui è dotato gli permette di calcolare rapidamente la posizione e atterrare su quattro zampe, per meglio ammortizzare l’impatto, piegando le zampe che oltre ad attutire, distribuiscono l’impatto attraverso le ossa, le articolazioni e i muscoli. Anche le sue piccole dimensioni e il suo peso corporeo attenuano l’impatto con il terreno dopo una caduta: quando rimane comunque ferito gravemente riesce solitamente a recuperare in fretta.
Lo studio di una malattia chiamata High Rise Syindrome (Sindrome della caduta dall’alto) ha spiegato molte cose. Uomini, cani e altri animali, che cadono dall’alto vanno incontro a gravissimi traumi e spesso alla morte, anche se la caduta avviene da balconi, ponteggi o altre strutture relativamente basse.
Il gatto, invece, grazie a un apparato vestibolare molto specializzato (quello che presiede all’equilibrio), integrato con determinati organi cerebrali, è capace di camminare su un cornicione di cinque centimetri ad altezze elevate, senza scomporsi né provare vertigini. Se poi dovesse cadere, avviene il paradosso per cui, entro certi limiti, si fa più danni un gatto che cade dal terzo o quarto piano piuttosto che dal quinto o settimo. La caduta di molti gatti (su materassi ovviamente) è stata filmata e analizzata. Il gatto che cade da altezze notevoli, entra in uno stato di shock transitorio, che gli rilassa la muscolatura ventrale, gli toglie qualunque rigidità articolare e distende tutte e quattro le zampe allargandole a forma di ombrello per aumentare l’attrito con l’aria, rallentando così la caduta. Nel tempo che gli resta manovra il suo corpo, ruota la colonna vertebrale per riportarsi parallelo alla terra, preparandosi all’atterraggio su quattro zampe, distribuendo così la caduta su tutto il corpo. Potrebbe riportare qualche frattura, ma di entità lieve. Il gatto che cade dal primo secondo piano, solitamente, non si fa nulla. Dal terzo al quarto invece non fa in tempo ad entrare in quello stato di shock, si irrigidisce e può fratturarsi arti, ossa nasali e palato molle.
Il gatto deriva evoluzionisticamente da felini che stavano sulle piante, ed erano abituati a lanciarsi da un ramo all’altro., ecco quindi il suo patrimonio genetico di equilibrio e agilità.
In epoca medievale, si pensava che il gatto fosse in grado risorgere in seguito alle torture a cui veniva sottoposto (i gatti erano considerati la reincarnazione delle streghe e, quindi, venivano torturati!). In realtà, il fatto che riuscissero a sopravvivere a certe atrocità è dovuto alla loro eccellente capacità di ripresa, dovuta ad una eccellente fisicità.
In Italia e nei paesi arabi si dice che il numero di queste vite sia sette, per il valore esoterico e simbolico che in passato aveva in molte culture, inoltre questo numero è legato alla perfezione, all’equilibrio, all’universalità, tutte caratteristiche che appartengono al gatto.
Alcuni esempi:
– il 7 è strettamente legato alla luna: il ciclo lunare si articola in 4 fasi, ognuna di 7 giorni. Per questo, è il numero espressione della perfezione;
– per i Pitagorici, il 3 rappresentava l’umanità ed il 4 la divinità. Dunque, essendo il 7 originato dalla somma di questi due numeri, rappresentava il punto di incontro e l’unione tra uomo e divinità., tra materiale e spirituale, tra mortalità ed immortalità;
– per gli Egiziani era simbolo di vita, non a caso le piramidi sono state costruite unendo un quadrato ed un triangolo;
– Platone lo collegava al concetto di eternità;
– nel Medioevo le Arti e le Scienze fondamentali erano 7: Lingua (Grammatica), Ratio (Logica), Tropus (Retorica), Numerus (Aritmetica), Angulus (Geometria), Tonus (Musica) e Astra (Astronomia);
– nel Cristianesimo ci sono molti riferimenti a questo numero: 7 sacramenti, 7 virtù teologali e cardinali, 7 doni dello Spirito Santo, 7 piaghe d’Egitto, 7 opere di Misericordia e così via;
– per i Buddhisti, il 7 è il numero della completezza.
Si potrebbe continuare con l’elenco, ma così è più che sufficiente a spiegare la scelta di questo numero specifico, e non di un altro.
Nei paesi Anglosassoni invece si dice che il gatto di vite ne ha nove, anche qui rifacendosi al significato esoterico dei numeri: 3 è il numero perfetto, il 9 rappresenta la perfezione assoluta essendo 3 volte 3!
Restano comunque comuni gli attributi riservati al gatto: eternità, perfezione, equilibrio. magia e contatto con la divinità!
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