LE PROCÉS DU CHIEN- IL PROCESSO DEL CANE di Laetitia Dosch, 2024

Regia di Laetitia Dosch, 2024, commedia, Francia, con Laetitia Dosch, François Damiens, Anabela Moreira, Anne Dorval, Pierre Deladonchamps.
Mi è stato consigliato questo film, ma mi sembra che al momento non sia disponibile in Italia sulle solite piattaforme.
Mi è sembrato interessante e con un argomento molto coinvolgente.
Vi riporto qui una recensione che ho trovato, quando lo vedrò forse aggiungerò qualcosa.
“Una commedia che sa mettere in scena temi importanti senza rinunciare al divertimento.
Avril è un avvocato dedicata alle cosiddette cause perse.
Ha deciso però di affrontarne in tribunale una che pensa di poter vincere.
Si tratta di difendere Cosmos, un cane che ha morso alcune donne da cui si sentiva minacciato. Il suo padrone vorrebbe evitarne la soppressione e Avril si impegna in tal senso.
Da un fatto realmente accaduto nasce un’opera prima in cui il divertimento si unisce alla riflessione su più temi.
È successo in una cittadina Svizzera (dalle immagini il dibattimento sembra avvenire a Losanna) anche se, ovviamente, nelle aule giudiziarie ha dovuto presentarsi il padrone e non il cane.
Laetitia Dosch, alla sua opera prima, compie il passo in più necessario per la messa in scena e porta sul banco degli imputati anche l’amico dell’uomo a quattro zampe che si chiama Cosmos.
Amico che non si è rivelato tale per le donne morsicate (una delle quali al volto) ma che ha tutte le caratteristiche per mostrare che non si è trattato di rabbia o di aggressività pura ma molto più semplicemente di senso di autodifesa che, semmai, andava controllato dal padrone che lo ama e che non vuole la sua fine prematura per mano dell’uomo.
La sceneggiatura, scritta dalla regista e protagonista insieme ad Anne Sophie Bailly, interviene su più fronti, ivi compreso quello della parità uomo donna, mettendo però l’accento sul potere che gli esseri umani si arrogano sulle specie animali.
L’interrogativo di base è: può uno Stato come la Confederazione Elvetica, che non ha la pena di morte, comminarla ad un animale per quanto ritenuto responsabile di un grave danno?
Fonte di ispirazione letteraria è stato il romanzo “Cane bianco” di Romain Gary in cui il protagonista si impegna a ‘diseducare’ un cane che è stato addestrato dai razzisti americani alla fine degli anni Sessanta a dare la caccia ai ‘negri’.
Avril si impegna per disinnescare la misoginia di Cosmos e questo implica una serie di situazioni divertenti.
Già attrice teatrale in grado di portare in scena un cavallo, Dosch sa dosare gli elementi riuscendo a coinvolgere non solo gli animalisti (ed era facile) ma anche chi semplicemente chiede alla commedia di non essere fine a stessa ma di mettere in scena dei personaggi che rimandino alla realtà anche nei loro eventuali aspetti caricaturali (vedi l’avvocato dell’accusa).
Non di soli drammi vive il cinema ma anche di opere che sappiano divertire e, al contempo, far pensare.”
Recensione di Giancarlo Zappoli

Qui potete vedere il trailer, in francese https://www.youtube.com/watch?v=a5UdU_iBXYs
Vicla Sgaravatti
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