LE MICOSI NEL GATTO
-Micosi profonda: si manifesta quando il fungo colpisce aree interne dell’organismo, causando gravi malattie sistemiche.
Il caldo umido ne favorisce la crescita, e l’autunno sembra essere il periodo più propizio.
Le micosi nei gatti si possono sviluppare in differenti modi a seconda della razza del gatto, dell’età e soprattutto in relazione al sistema immunitario.
I funghi, o miceti, utilizzano la cheratina come nutrimento e sono quindi in grado di degradarla; hanno una grande capacità di diffondersi per contatto diretto o attraverso oggetti contaminati, in quanto hanno una lunga resistenza nell’ambiente: se rimangono attaccati al pelo dell’animale, possono rimanere vitali per mesi, fino a 12-25 mesi.
I sintomi delle micosi possono essere molteplici e si distinguono a seconda della durata dell’infezione.
All’inizio la micosi si presenterà con:
-Prurito nel gatto
-Pelo del gatto diradato
-Zone alopeciche
Quando la micosi felina non è curata si può avere:
-Perdita del pelo del gatto
-Croste sulla pelle del gatto
-Vesciche
-Nella zona colpita dal fungo del gatto possono crescere peli molto duri e irti (di facile caduta)
-Nelle zone alopeciche possono formarsi delle placche che trasudano un liquido infetto.
In caso di micosi, i farmaci per bocca hanno efficacia solo fino al follicolo pilifero, non potendo quindi raggiungere i funghi presenti sul pelo. Vanno quindi utilizzati assieme a un trattamento locale.che può essere effettuato sia attraverso pomate e unguenti, polveri sia attraverso shampoo e spugnature totali da effettuare due volte alla settimana.
La necessità di tosare completamente il pelo (localmente solo nelle situazioni molto localizzate e non estese) va considerata, ma è necessario che la pelle non subisca traumatismi durante l’operazione, che aggraverebbero di fatto la situazione.
Come trattamento orale c’è un solo farmaco registrato per uso veterinario. È efficace e persisten per 2-4 settimane dopo lil termine della terapia.
Potrebbe dare anoressia come unico effetto collaterale e va somministrato durante il pasto per consentirne il miglior assorbimento.
Il trattamento topico è sempre da intendere generale.
Questo perché le forme fungine possono facilmente spostarsi soprattutto con il pelo lungo e quindi un trattamento solo nel punto della lesione risulterebbe del tutto inefficace.
L’uso di Tintura di jodio localmente, con piccole toccature, può aiutare a rallentare lo sviluppo del fungo.
La durata del trattamento è non è preventivabile: anche se esiste una remissione dei sintomi, se il fungo è ancora presente sul paziente, appena si conclude il trattamento, riprende la sua crescita, potendo quindi rimanere infettante anche per gli altri soggetti di casa. Sono moltissime le variabili che determinano la riuscita ed il successo terapeutico.
Va previsto un po’ più di un mese di cura, ma i tempi potrebbero essere molto più lunghi.
La conferma di guarigione definitiva deriva da esami colturali, da effettuare in più step.
Fondamentale è il trattamento ambientale per evitare la persistenza delle spore e il ripresentarsi del problema. Si deve passare l’aspirapolveri con sacchetto monouso da distruggere dopo l’uso da passare soprattutto nelle zone di maggior stazione dell’animale. Si deono lavare le superfici con prodotti attivi contro i funghi (candeggina). Si devono lavare ad alte temperature (con elettrodomestici a emissione di vapore a 100°) tappeti, moquette, divani ecc. Anche le cucce del gatto e tutti i suoi oggetti andrebbero cambiati o disinfettati molto accuratamente
Ai primi sintomi, portate subito il gatto dal Medico Veterinario in quanto la dermatofitosi felina è una malattia altamente contagiosa e trasmissibile all’uomo (e viceversa). Per proteggersi si può utilizzare una saponetta allo zolfo ogni volta che si è avuto contatto con il gatto, Lo zolfo svolge infatti un’ottima azione antifungina che esplica per alcuni giorni dopo l’uso.
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