LE CIMETIÈRE DES CHIENS VICINO A PARIGI
Fin verso la fine del XIX secolo i cadaveri degli animali non avevano il diritto di poter essere seppelliti e il più delle volte venivano gettati tra i rifiuti domestici, o addirittura scaraventati nella Senna o nei fossati delle fortificazioni.
Con la legge del 21 giugno 1898 che specificava che gli animali domestici potevano essere seppelliti in una fossa situata il più lontano possibile e a non meno di cento metri dalle abitazioni e facendo in modo tale che il cadavere fosse ricoperto da uno strato di terra profondo almeno un metro, diventava possibile l’apertura di un cimitero per gli animali.
Furono un avvocato, Georges Harmois, e una giornalista femminista, Marguerite Durand che decisero di rendere reale questa possibilità..
Cercando il luogo più appropriato, arrivarono alla cittadina di Asnières-sur-Sein situata a nord-ovest di Parigi, sulla riva sinistra della Senna.
Nel XIX secolo era una delle mete domenicali preferite dai parigini in cerca di verde e divertimento.
Lì sorgeva l’isola di Ravagers che all’epoca era occupato da straccioni che raccoglievano tessuti, metalli e altri oggetti abbandonati per rivenderli.
Georges Harmois e Marguerite Durand crearono il 2 maggio 1899 la Société Française Anonyme du Cimetière pour Chiens et autres Animaux Domestiques, approfittando della nuovissima legge che autorizzava la sepoltura degli animali.
Il 15 giugno 1899, la società acquistò dal Baron de Bosmolet la metà dell’isola di Ravagers situata a monte del ponte Clichy.
Il Prefetto non si oppose alla creazione del cimitero solo dopo aver ottenuto l’assicurazione che sarebbe stata rispettata la legge del 21 giugno 1898 sulla sepoltura degli animali domestici.
Questo cimitero fu tra i primi nel suo genere e fu ufficialmente aperto al pubblico alla fine dell’estate del 1899. Erano state previste diverse costruzioni, come un colombario e un museo degli animali domestici, ma solo la necropoli, i giardini e l’edificio d’ingresso furono realizzati.
La necropoli è divisa in quattro quarti: quella dei cani, quella dei gatti, quella degli uccelli e quella degli altri animali.
La progettazione dell’ingresso del cimitero fu affidata all’architetto parigino Eugène Petit, la cui firma recano diversi edifici nel 14° arrondissement: notevole è il portale in stile liberty, affiancato da due porte di passaggio pedonale.
Nel 1976, il riempimento del braccio della Senna, reso possibile dalla scomparsa di una seconda isola, Robinson Island, fece perdere al cimitero il suo carattere insulare.
Dopo la sua creazione, il cimitero ebbe un successo crescente ma dovette anche affrontare varie difficoltà.
La più recente fu quella del 1986 quando il Consiglio di Amministrazione decise di interrompere ogni attività e la chiusura definitiva del cimitero nel mese di settembre 1987.
I concessionari e gli amanti del vecchio cimitero si mobilitarono immediatamente e il municipio di Asnières preparò un piano di salvataggio richiedendo la classificazione del sito.
Il 29 giugno 1987, la Commissione Dipartimentale di Hauts-de-Seine, su richiesta del Ministro Pierre Méhaignerie, ha registrato il sito del cimitero dei cani dato il suo interesse “pittoresco”, artistico, storico e leggendario.
Nel maggio 1989, il Comune di Asnières ha acquistato dalla “Société Française Anonyme du Cimetière pour Chiens et autres Animaux Domestiques” il terreno e ne ha affidato la gestione a una società indipendente.
Successivamente, nel 1996, il Consiglio generale di Hauts-de-Seine ha completato i lavori di consolidamento delle sponde che collegano la terrazza del Robinson Park a Port Van Gogh creando una passeggiata lungo la Senna fiancheggiata da pergolati.
Infine, il 1° febbraio 1997, il Municipio di Asnières-sur-Seine ha assunto definitivamente la gestione del cimitero.
Nel corso degli anni il cimitero si è popolato di monumenti e importanti tombe. Nel 1900, la direzione eresse un monumento alla gloria di Barry, di fronte all’ingresso del cimitero.
Questo cane, vissuto all’inizio dell’800, apparteneva ai monaci dell’ospizio del Gran San Bernardo. La leggenda narra che dopo aver “salvato la vita a 40 persone, fu ucciso dal 41°!…”un soldato napoleonico pare, il suo corpo fu imbalsamato e affidato al Museo di Storia Naturale di Berna
Un’altra testimonianza del legame che unisce uomini e animali, è il monumento eretto in memoria dei cani poliziotto vittime del dovere.
Fu eretto nel 1912, pochi anni dopo che le stazioni di polizia suburbane acquisirono cani poliziotto, Per Dora (1907-1920), della stazione di polizia di Asnières, Top, Papillon, otto anni di servizio nel 16° arrondissement; Leo, ucciso in servizio…
Animali famosi hanno trovato un ultimo rifugio nel cimitero di Asnières.
Rin tin tin, il primo dei vari che si succedettero con quel nome interpretando il coraggioso eroe della serie televisiva, alla sua morte fu rimpatriato in Francia dal suo padrone e qui seppellito.
Prince of Wales, un cane attore il cui epitaffio spiega che “comparve 406 volte sul palcoscenico del Théâtre du Gymnase” nel 1905 e nel 1906.
E anche gli animali di persone famose furono sepolti in questo cimitero.
Kroumir, il gatto di Henri de Rochefort, che si dice sia morto di dolore quattro giorni dopo il suo padrone; e gli animali domestici di Camille Saint-Saëns, Courteline, Sacha Guitry, principi e duchi..
Gribouille il cavallo della scrittrice Marguerite Durand riposa qui, e altri scrittori famosi danno sepoltura ai loro cari, tra questi anche Alexandre Dumas.
Ma il cimitero di Asnières non sarebbe niente senza la moltitudine di animali anonimi cani, gatti, uccelli, galline, conigli, tartarughe, topi, criceti, pesci, cavalli, pecore e persino scimmie, gazzelle, fennec, lemuri, dai monumenti riccamente scolpiti o semplicemente fioriti, a testimonianza dell’affetto dei loro padroni.
C’è il cane Loulou che “restituì il figlio che nel 1895 stava annegando nella Garonna. Il coraggioso Loulou aveva solo nove mesi e per di più una gamba rotta…».
Si ammira anche un piccolo cane di pietra che tende la zampa a un soldato con l’elmo. È Mémère, classe 1914, che rimase per quindici anni la mascotte del battaglione.
Altrove, su lastre di marmo, circondate da fiori, un nome, due date e una foto. Per Pupuce, Sultan, Minouchette, Ulisse o Rubis…
Infine, anonimo tra gli anonimi, un cane randagio morì il 15 maggio 1958, alle porte del cimitero. La direzione gli eresse una stele. Fu il 40.000esimo animale ad essere sepolto nella necropoli…
Anche i gatti vivi hanno il loro dominio lì, “la casa dei gatti”, gestito da un’associazione che fornisce loro assistenza.
Il municipio di Asnières-sur-Seine è oggi proprietario e gestore del cimitero, che conta ufficialmente 849 affiliati da tutta la Francia e anche dall’estero.
Dopo 110 anni di esistenza, il cimitero dei cani ha subito i segni del tempo. Per restituirgli la sua piena dimensione, il municipio di Asnières-sur-Seine ha deciso nel 2001 di intraprendere il restauro dell’ingresso del cimitero e di rivedere il suo paesaggio.
La facciata progettata da Eugène Petit ha riacquistato l’aspetto originario e il portale rivela l’antico ingresso principale e l’imponente monumento in memoria di Barry.
La parte boscosa permette di godere ancora di più del fascino senza tempo del cimitero degli animali di Marguerite Durand.
È facilmente raggiungibile con la metropolitana in circa mezz’ora (linea 13), anche se non fa parte dei classici itinerari turistici. Per entrare, si paga un biglietto.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
via Rembrandt 38- Milano
02 4009 1350
Solo per appuntamento:
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.
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