LA GRANDE GUERRA E GLI ANIMALI
Nel 1919 fu istituita la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, giornata celebrativa nazionale italiana, per commemorare la “vittoria” italiana nella prima guerra mondiale.
La festa è il 4 novembre, data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Villa Giusti (firmato il 3 novembre 1918) e della resa dell’Impero Austro-ungarico.
Nella Prima guerra mondiale hanno combattuto e sofferto milioni di uomini, accanto a loro però c’era anche il poco ricordato “esercito” di animali, un numero enorme con un ruolo per nulla secondario, inviato al fronte a soffrire la fame, la sete e a morire per la gloria della “Patria”.
Animali diversi vennero impiegati a sostegno delle truppe con differenti ruoli.
I cavalli (quasi dieci milioni) usati per il trasporto dei reparti militari; i muli, i buoi e gli altri animali da soma servivano per trainare i cannoni, i carri, e gli equipaggiamenti; i canarini usati per rilevare la presenza di gas letali; i piccioni viaggiatori erano addestrati per far giungere ordini e comunicazioni al fronte, in leggeri contenitori legati alle loro zampe; i delfini immolati contro le navi nemiche; i cani segugio venivano portati in prima linea per dare aiuto nel ritrovamento dei feriti…infine la grande quantità di animali da macello che fornirono il vettovagliamento delle truppe al fronte di tutti gli eserciti, mediante scatolette di carne.
In Italia gli stabilimenti militari confezionarono centosettanta tre milioni di scatolette di carne suina e bovina, mentre altre sessantadue milioni ne confezionò l’industria privata.
La Gran Bretagna ha fatto erigere a Londra, ai confini di Hyde Park, un monumento dedicato agli animali caduti in guerra: è un memoriale “Animals in War Memorial Found” in cui, con sculture ed epitaffi, sono ricordati tutte le vittime animali del conflitto mondiale ed è dedicato simbolicamente al Soldato n. 2709, un piccione viaggiatore morto in servizio. Lo scultore è l’inglese David Backhouse ed è stato inaugurato nel 2004.
L’epitaffio più significativo: “They had no choice”…”Essi non ebbero scelta”.
I cani, oltre al ritrovamento dei feriti, servivano da guardia e come mezzo di trasporto. Molto spesso vennero utilizzati come bombe viventi da spingere nella trincea nemica.
I cani si rivelarono ottimi alleati per i soldati, grandi camminatori e nuotatori, fini di olfatto, versatili e adattabili ai terreni difficili.
I tedeschi utilizzarono i cani anche per trasporto di medicinali e ricerca di feriti: nel 1918 in servizio erano ben ventimila.
Folco Quilici realizzò un toccante documentario “Animali nella Grande Guerra” nel 2015, che descrive in modo approfondito il ruolo dei milioni di animali impiegati tragicamente nel conflitto bellico della Prima Guerra Mondiale.
Un altro film che affronta l’argomento è “War Horse” di Steven Spielberg, del 2011, che ricevette varie Nomination agli Oscar.
Innumerevoli libri sono stati scritti sull’argomento, ecco qui un piccolo elenco di alcuni italiani, per chi volesse approfondire l’argomento.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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