LA CODA NEL CANE

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Razze diverse hanno diverse forme, tipi e modi di portare la coda, che le caratterizza.

Per il proprietario di un cane lo scodinzolio viene solitamente considerato come un segno di contentezza e felicità, mentre la coda tra le zampe rappresenta uno stato di timore o di tristezza.

Ci sono però molte più sfumature e significati nel movimento della coda che può benissimo essere definito un linguaggio.

Una ricerca condotta da neuroscienziati dell’Università di Trento, alcuni anni fa, evidenziava come ci fosse un senso diverso a seconda se la coda veniva mossa più verso destra o più verso sinistra. Maggiori movimenti verso destra comunicano che il cane è felice o eccitato, se invece sono verso sinistra indicano che non è proprio tutto a posto.  Il movimento verso destra è molto più veloce quando vedono qualcuno che conoscono, mentre è più lento di fronte a uno sconosciuto.

I cuccioli nei primi giorni di vita non scodinzolano.
Verso la sesta-settima settimana (dato statistico, può variare da una razza all’altra e da un individuo all’altro), quando incominciano le prime zuffe per accaparrarsi il latte materno, il movimento della coda si fa evidente.
Il motivo pare risiedere in uno stato conflittuale tra la gioia di attaccarsi al petto materno e il timore che la vicinanza di altri cuccioli possa minacciarne la conquista.
Stessa cosa accade allo stato selvaggio quando i cuccioli, divenuti più grandini, elemosinano il cibo dagli adulti.
Il cane dimenando la coda crea un vero e proprio linguaggio, spontaneo e sincero.

Questo linguaggio è ben capito dagli altri cani, è una comunicazione istantanea.
Quanto più il cane è euforico, tanto maggiore sarà la frequenza dello scodinzolare.
Oltre a segnali visivi, la coda permette la trasmissione di segnali odorosi tramite le ghiandole anali che vengono ritmicamente schiacciate con il movimento caudale.
Il cane allegro scodinzola per far sentire il suo odore. Quello impaurito abbassa la coda per coprire l’ano ed i genitali.
Il cane sottomesso (coda bassa) compie movimenti ampi e rilassati, mentre quello dominante (coda eretta) compie movimenti corti e secchi per aumentare i suoi odori anali: l’uomo non è in grado di avvertirli, ma per il finissimo odorato canino ciò assume un’importanza rilevante nei rapporti sociali.

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1-“Non ci provare nemmeno. Il capo sono io qui.”

2-“Davvero, non provarci. Ti morderò il muso”

3-“Guardami mentre dimeno la coda. Sono fantastico.”

4-“Chissene…”

5-“Ehi tu postino, non mi piacciono questi pacchetti bizzarri e sospetti che porti a casa mia. Ho intenzione di ringhiarti finché non te ne andrai.”

6-Lasciami da solo. Sto mordicchiando qualcosa di interessante.”

7-“Farò il bravo, lo prometto.”

8-“Sto cercando di decidere se nascondermi dietro le gonne della mamma o seguire il lupo guerriero che porto dentro me e andare in battaglia.”

9-“Non ho nessuna intenzione di fingere di essere il capo qui.”

10-“Amico, ho già detto che sei tu il capo qui. Devo dirlo più forte?”

11-“Se ciò che serve è questo, inchinerò al massimo la mia coda davanti a te,onnipotente mio signore.”

È da considerare un campanello d’allarme il cane che, girando velocemente in tondo, tenta di rincorrere la propria coda tranne il caso in cui l’animale presenti un fastidio dovuto a ferite o ad altri problemi di carattere medico. Questo comportamento è di solito indice di noia, frustrazione e soprattutto di solitudine, fatta eccezione per gli sporadici episodi nei cuccioli, per i quali la coda non è che uno stimolo di gioco.

Per alcune razze era previsto una volta il taglio della coda. Le motivazioni erano diverse e risalivano ad epoche remote. Nel 1700 i bovari proprietari di cani Bobtail usavano tagliare loro la coda perché gli esattori potessero riconoscerli come cani da bovaro, esenti dall’imposta che gravava invece sui cani di lusso.
Per alcune razze da combattimento la coda veniva amputata per evitare una facile presa da parte dell’avversario, mentre per alcuni cani da caccia questa tecnica veniva usata perché essi potessero muoversi meglio nella vegetazione fitta, evitando così d’impigliarsi e di ferirsi.
Per molti era solo una questione estetica.
Il taglio della coda veniva effettuato di solito nei primi giorni di vita perché a questa età l’intervento era più veloce e meno doloroso..

Per fortuna ora questa pratica è vietata dalla legge.

Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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Solo per appuntamento:
martedì e giovedì 15-19
sabato 9,30-12,30
Altri orari da concordare.

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