LA CENA DI EMMAUS di BERNARDINO POCCETTI
A Firenze, nel chiostro della Basilica di Santo Spirito, nel Refettorio Nuovo si trova un grandioso affresco di Bernardino Poccetti.
Sono raffigurate le tre Cene: Le Nozze di Cana, l’Ultima cena e La Cena di Emmaus. L’opera fu realizzata nel 1597 e copre 70 mq di superficie mostrando le scene in sequenza. Queste “Cene” hanno la particolarità di essere dipinte una accanto all’altra e comprese nello stesso spazio architettonico in modo che i personaggi in primo piano sembrano potersi muovere liberamente da una scena all’altra, e i tre diversi momenti sembrano svolgersi contemporaneamente senza interruzione di tempo e di spazio.
L’affresco presentava evidenti segni di degrado: le superfici erano fratturate con crepe profonde, c’erano distacchi di intonaco e numerose perdite di colore, l’aspetto risultava profondamente disomogeneo.
Nel 2011 è stato completato il restauro, durato quattro anni, che ha comportato tra l’altro la pulitura e il consolidamento della superficie pittorica, il ristabilimento dei distacchi, la stuccatura delle fessurazioni, il restauro pittorico e il risanamento delle porzioni di intonaco originale.
Durante l’occupazione napoleonica l’ambiente era stato ridotto per proteggere il dipinto.
Visitandolo, la mia attenzione è stata catturata in particolare dalla Cena di Emmaus, dove, in basso a destra sono raffigurati sia un cane che un gatto.
Nelle opere dell’epoca non era comune trovare rappresentato un gatto.
Qui abbiamo forse un errore prospettico, perché il micio appare molto più grande del cane.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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