IL CANE ANZIANO (quarta parte)
Quando il cane invecchia è necessario cambiare la sua alimentazione, perché le esigenze del suo organismo sono mutate.
La sua dieta deve essere appetibile, sia come aroma che come consistenza. Con l’età possono variare e diminuire il senso dell’olfatto e del gusto. Spesso inizia a preferire sapori più forti: bisogna quindi fare attenzione a che non mangi nulla di tossico. Altri prediligono i dolci, che però vanno sempre evitati per il suo benessere: aumenterebbero, oltre al peso, anche le probabilità di sviluppare patologie come il diabete, e i disturbi articolari.
Nel suo cibo va modificata la componente proteica della razione, con proteine più digeribili e di migliore qualità (che producano meno scorie che aumenterebbero il lavoro dei reni), va diminuita la quantità di grassi mentre si devono alzare i livelli di vitamine , antiossidanti e altri nutrienti essenziali che possano supportare le funzioni vitali del cane.
Siccome, solitamente, il cane anziano è meno attivo, si nota un diminuito fabbisogno energetico, anche del 10 e del 20 %: va quindi riconsiderata la fornitura di energia, la razione giornaliera di cibo va adattata e va stabilita la quantità corretta per evitare le problematiche collegate al sovrappeso. Un principio generale potrebbe essere sia il diminuire la quantità di cibo fino anche del 30% , tenendo conto dello stato di nutrizione, sia l’aumento della frequenza dei pasti (fino a tre-quattro volte al giorno) per non forzare tropo l’apparato digerente, sia l’offrire pezzi più piccoli, per eventuali difficoltà nella masticazione.
Come sempre, deve avere acqua fresca a disposizione, è necessario però controllare che beva regolarmente per mantenere un’idratazione adeguata, ed evitare costipazione e disturbi urinari; se dovesse bere poco si può pensare di aggiungere acqua tiepida al pasto.
Per stimolare l’attività dell’intestino occorre aumentare la componente di fibra della dieta, offrendo nel cibo casalingo una maggior quantità di verdura in genere, o addizionando della crusca; la presenza di fibra permetterà di aumentare di un poco la quantità di cibo, senza per questo farlo ingrassare.
Ricordo che in presenza di patologie metaboliche (diabete), ormonali, e degenerative, più frequenti nell’animale anziano come pure una diminuita attività renale, vanno fatte altre considerazioni alimentari.
Invecchiando, l’appetito del cane può essere altalenante, alternando giorni di inappetenza o indifferenza al cibo a giorni di buon appetito. Se il soggetto sta bene, e mantiene tutte le sue attività inalterate potrebbe trattarsi di un cambiamento fisiologico, conviene comunque farlo visitare dal suo Medico Veterinario.
Può succedere, avviene spesso, che diventi famelico e ossessionato dal cibo: non dovete assecondarlo ma distrarlo e proporgli alternative diverse, il vostro Medico Veterinario vi saprà indicare come comportarvi.
Occorrono regolari controlli da parte del Medico Veterinario che vi darà diete specifiche, che tengono conto sia dell’età aumentata, sia di eventuali patologie concomitanti.
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