GUIDO CREPAX E I GATTI
Guido Crepax, celebre e ammirato disegnatore di fumetti milanese, nacque a Milano il 15 luglio 1933 e morì il 31 luglio 2003.
Ebbe durante tutta la vita rapporto con i gatti.
Il primo fu Tino, il gatto di sua madre, di cui fece un bello schizzo a matita nel 1952, quando aveva 19 anni.
In seguito ci fu il gatto chiamato Loco, suppongo dal carattere pazzerello, visto il nome, che rimase in famiglia fino al 1967/1968.
Il micio Rosmarino però fu quello che rimase nel cuore di tutti, indimenticabile. Tra il.1979 e il 1980, Guido Crepax acquistò una vecchia “casottona” tra Pisa e Livorno che necessitava di ristrutturazione. Il capomastro che sovraintendeva i lavori gli disse che la sua gatta aveva partorito dei gattini: la famiglia entusiasta si recò in gita a Cecina per vederli…finendo con adottarne uno rosso tigrato.
Questo micetto si divertiva molto a nascondersi dentro un grande cespuglio di rosmarino, dove restava ore dormendo beato. Ci restava così a lungo che il suo pelo prese lo stesso odore e, quando veniva annusato, profumava appunto di rosmarino! E fu questo fatto che determinò la scelta del suo nome: venne chiamato come l’erba aromatica, Rosmarino.
Nel 1965 creò il suo personaggio più famoso, Valentina (Valentina Rosselli, fotografa).
Era l’anno di nascita della rivista a fumetti Linus e Crepax pubblicò sul secondo numero la storia “Neutron / La curva di Lesmo”,
Era ed è tuttora internazionalmente famoso soprattutto, appunto, per il suo personaggio di Valentina e per le sue storie legate alla letteratura erotica; è famoso anche per il suo tratto e disegno riconoscibilissimi.
Lo studio del corpo femminile e dei nudi di Crepax ricorda per molti versi quello di Klimt. Molto personale ed efficace è l’organizzazione della singola tavola, l’uso delle inquadrature, lo studio dei particolari, la potenza del bianco e nero.
E’ tuttora considerato inimitabile maestro di potenza onirica ed erotismo.
Guido Crepax accompagnò spesso le immagini di Valentina a disegni di gatti. Si trattava quasi sempre di felini a pelo lungo e, come fosse qualcosa di già scritto, qualche anno fa nella vita di Luisa – moglie di Guido – arrivò Alcina, altera gatta grigia a pelo lungo e coda folta che sembrava uscita da una delle storie di Valentina.
Ma Crepax faceva e aveva fatto molte altre cose, a cominciare dal suo lavoro nella grafica pubblicitaria.
Tra le sue opere nel campo dell’illustrazione non sono molto note le numerose copertine di dischi che disegnò, avendo commissioni dagli ambiti musicali più diversi: grande jazz internazionale come musica leggera popolare degli anni Settanta.
Le storie di gatti e di Crepax si intrecciano ancora negli anni ’60, quando con il fratello Franco -discografico e scrittore- viene composta una serie di filastrocche a tema felino “tre storie di gatti”, scritte insieme a Dario Fo. Naturalmente, il disegno della copertina è opera di Guido Crepax!
La figura del gatto che compare in alcune tavole dei fumetti di Valentina è sempre intrigante e misterioso.
Sulle copertine dei dischi invece i suoi gatti sono più fiabeschi.
Guido Crepax trasmise il suo amore per i gatti anche ai suoi figli, che a loro volta hanno avuto gatti. La più rimpianta è stata “Scintilla”, gatta della figlia Caterina per moltissimi anni. Anche lei era una micia rossa e tigrata, come il mitico Rosmarino, e… viene ricordata come “cicciottona”
Un grazie particolare a Caterina Crepax che ha voluto raccontarmi i ricordi di famiglia, e concedermi l’utilizzo di foto personali pressoché inedite.
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