DNA CANI ASSOCIATO AL MICROCHIP IN ANAGRAFE ANIMALI D’AFFEZIONE
In molti comuni d’Italia si sta riflettendo se introdurre una marcatura genetica di tutti i cani presenti sul territorio.
Lo scopo è quello di incentivare i proprietari di cani a raccogliere sempre le feci del proprio amico peloso.
Questo sistema viene già utilizzato con successo in alcuni paesi del Nord Europa.
Questo progetto pilota è applicato a Malnate (Varese) e si basa sull’aggiornamento dell’anagrafe canina già presente in municipio con anche i dati genetici del cane.
Per avere il dna di ogni cane, un Medico Veterinario preleva un campione di saliva che, una volta analizzato, fornirebbe l’identità genetica di ogni animale.
Una banca dati comunale associata all’anagrafe canina fungerebbe da archivio, consultabile ogni volta che si trovano feci per strada. Sarà sufficiente prelevarne un campione, farlo analizzare da un genetista e si troverà il responsabile.
A Malnate le analisi vengono pagate dalla ditta che si occupa della pulizia delle strade. Nell’autunno del 2017 era iniziata la mappatura del DNA dei cani attraverso campioni di saliva, prelevati da due Medici Veterinari del paese. Tutti i cani erano stati schedati già a fine anno e solo 28 animali su un totale di 2156 erano sfuggiti alla schedatura.
Per la mancata registrazione è prevista una sanzione di 50 € Per i proprietari dei cani schedati che nonostante questo hanno continuato a non raccogliere le feci dal marciapiede la multa è di 75 €.
Anche la Provincia di Bolzano, ha adottato questo sistema dallo scorso agosto.
I padroni dei cani sono obbligati a fare l’esame del Dna al proprio animale, al costo di 25 €, e così, chi lascia gli escrementi del proprio cane in giro, è rintracciato subito e paga multe salatissime.
Una valutazione costi-benefici sul metodo è importante, a Malnate, paese di diciassette mila abitanti, il sistema è costato 40.000 euro, pagato dall’azienda dell’igiene urbana, ma quanto costerebbe in città molto più grandi, Milano per esempio?
Inoltre, se i cani vengono spostati in comuni limitrofi, o in altre città, l’autore delle deiezioni non può essere identificato.
Occorre che le Anagrafi degli animali d’affezione vengano riunite a livello nazionale, e non siano più solo un fatto comunale, provinciale o regionale.
Solo così si avrebbe la mappatura completa dei cani, che servirebbe non solo per il loro dna, identificativo delle feci, ma soprattutto nei casi di smarrimento.
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