DINO BUZZATI E LA CAGNOLINA LAIKA
Dopo il lancio della cagnolina Laika con lo Sputnik, nel mondo l’avvenimento venne celebrato con entusiasmo per il futuro che si sarebbe prospettato attraverso la conquista dello spazio.
Anche in Italia ci fu chi si entusiasmò, e qualcuno scrisse, inneggiando all’operazione e romanticamente immaginò che Laika sarebbe stata felice di essere la prima cagnetta a fare pipì accanto a una stella…
Dino Buzzati, grande scrittore e giornalista, però uscì “dal coro” perché la pensava diversamente, e rispose sul giornale al collega.
Ecco qui l’articolo, pubblicato sul Corriere dell’Informazione il 16-17 novembre 1957.
Illustre signor De Madariaga,
abbiamo letto, col piacere che può dare l’ingegnoso ed elegante scherzo di un gran signore della cultura europea qual è lei, l’elzeviro pubblicato martedì scorso dal ‘Corriere della Sera’, nel quale s’immagina un dialogo fra la cagnetta Laika chiusa nel satellite in volo e un’oscura cagnetta britannica…
Laika non trova crudele che gli uomini l’abbiano scaraventata in cielo con lo sputnik, anzi se ne compiace altamente e si sente presa nella parte di pioniere…
Ebbene, illustre De Madariaga, con tutta la considerazione che lei merita, ho il sospetto che lei stavolta si sia lasciato un po’ prendere la mano dalla letteratura?
Immaginare, come fa lei, che il tremendo compito assegnatole inorgoglisse ed esaltasse Laika, è sinonimo di assurdo.
Laika felice di esplorare gli spazi per prima? Laika ebbra di velocità? Laika soddisfatta di “non fare nessuno sforzo per respirare”? Laika compiaciuta del perfetto battito cardiaco?…
Ma nessuno venne, nessuna mano le accarezzò le gola, i suoi lamenti non furono percepiti dai perfetti apparecchi degli osservatori sovietici.
Dio solamente li udì, povera bestiola. Altro che cupidigia della scienza!
Del resto, le è sfuggita, proprio alla chiusura dell’articolo, una svista sintomatica. Niente di grave, intendiamoci. Un infortunio zoologico di minuscola rilevanza.
Là dove la “sua” Laika dice: “Pensa, una cane che per anni si è contentato di alzare la zampa posteriore contro un lampione a gas ora può far lo stesso contro una vera stella!”
L’immagine è brillante e patetica… Ma purtroppo è sbagliata. Mai, in vita sua, la cagnetta Laika alzò una zampa contro lampioni, muri o prati. Occorre forse aggiungere il perché?”
E conclude: “Addio dunque, gentile cagnolino che non scodinzoli più, che non avrai più una cuccia, temo, né il prato, né la palla, né il padrone. Tu morrai in crudele solitudine senza saper d’essere un eroe della storia, un simbolo del progresso, un pioniere degli spazi. ancora una volta l’uomo ha approfittato della tua innocenza, ha abusato di te per sentirsi ancora più grande e darsi un mucchio di arie”.
Dino Buzzati
Povera cagnolina, diventata famosa universalmente, suo malgrado.
Subito dopo il volo comparvero sigarette della marca Laika in tutta l’Urss.
Soltanto nel 2008 è stato inaugurato un monumento a Laika nel compound dell’Istituto centrale di ricerche dell’Aviazione russa.
Vicla Sgaravatti
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