CASTRAZIONE GATTI MASCHI
C’è sempre molta resistenza a castrare i gatti maschi, soprattutto da parte dei loro proprietari di ugual sesso…
Queste persone non capiscono la sofferenza dei gatti d’appartamento con le esigenze dettate dal calore senza alcun modo di poterle soddisfare….vedono solo la perdita della virilità dei loro mici, e ne immaginano dolore, frustrazione, vergogna.
I proprietari “antropomorfizzano”, ma i gatti non hanno la consapevolezza dell’intervento subito, né riportano alcun trauma “psichico”: acquistano solo serenità. L’intervento non provoca danni alla salute né influenza in modo negativo il loro carattere e la loro psiche.
Se vivessimo in un mondo ideale, dove tutte le abitazioni disponessero di giardini, con un traffico limitato e senza sovraffollamento i gatti sarebbero liberi di vivere secondo la loro natura, esplorando, cacciando e riproducendosi.
La libertà comporterebbe i soliti rischi: l’allontanamento a volte definitivo, malattie (pericolose patologie quali la FIV, virus dell’immunodeficienza felina che attacca il sistema immunitario dei felini o la FeLV, virus della leucemia felina che si trasmettono sia per via sessuale sia per contatto con i liquidi organici di gatti infetti), ferite da combattimento, da incidenti d’auto…da maltrattamento.
Ma nella società in cui viviamo, nelle nostre città tutto questo è impensabile,
Quindi, o rinunciamo definitivamente ad avere un rapporto con i gatti, perdendoci molto più noi di loro, oppure dobbiamo creare per loro le situazioni di maggior benessere e minor sofferenza.
La castrazione è una scelta responsabile e oculata.
Io la eseguo preferibilmente quando i testicoli sono discesi completamente e i gatti hanno completato il loro sviluppo sessuale. L’età varia a seconda della razza e del soggetto.
L’intervento (orchiectomia) non presenta difficoltà, si asportano i testicoli in anestesia generale, non sono necessari punti di sutura, ed è veloce. Al risveglio i mici non sentono alcun dolore.
Per la salute dei felini ci sono anche benefici secondari derivanti dall’intervento di sterilizzazione: riduzione delle possibilità di sviluppare patologie prostatiche (per esempio ipertrofia prostatica benigna, prostatiti, ascessi prostatici ecc.) e patologie testicolari (orchite, torsione testicolare e neoplasie del testicolo).
Molti mi chiedono solo la vasectomia (chiusura dei dotti deferenti), ma rifiuto questo tipo di intervento. Spiego che non risolve il problema, rende i gatti sterili ma non si verifica la cessazione dei comportamenti legati alla sua maturità sessuale. L’istinto, la marcatura, i vocalizzi, la ricerca delle femmine, le lotte con gli altri gatti e il desiderio di accoppiamento non si modificano. L’eventuale accoppiamento successivo, creerebbe problemi alle femmine. Per le gatte l’atto sessuale non è ricerca di piacere, ma istinto riproduttivo, e se all’accoppiamento non seguisse una gravidanza il rischio di infezioni, turbe psicologiche e gravidanze isteriche sarebbe grande.
0 commenti