PICCOLI CONSIGLI PER CHI VA IN MONTAGNA.
In montagna, i cani possono partecipare a escursioni anche in alta quota, purché siano in buone condizioni di salute, soprattutto dal punto di vista cardiocircolatorio.
Sarà il proprio Medico Veterinario di fiducia a stabilire le condizioni fisiche dell’animale prima della partenza e quale impegno fisico potrà sostenere.
I cani possono andare in alta montagna, ma il salire di quota richiede un periodo di adattamento. Quando si prende un impianto di risalita e si superano dislivelli notevoli in poco tempo è bene prestare attenzione alle reazioni del cane: nausea, fastidio, vomito potrebbero essere causati proprio dall’eccessivo sbalzo di altitudine e richiedere di tornare più a valle per lasciare all’animale il tempo di abituarsi.
Le passeggiate in montagna hanno gradi di difficoltà diversi segnalati all’inizio e lungo il cammino: ce ne sono di semplici, adatte a tutti, e altre per escursionisti esperti, con tratti esposti, passaggi sospesi e altre difficoltà. Ci si deve informare prima, per non ritrovarsi con il cane spaventato da difficoltà che non riesce a superare.
L’altitudine, la fatica e il caldo determinano la necessità di bere con maggior frequenza rispetto al solito. In montagna le fonti d’acqua abbondano,, ma è bene informarsi e premunirsi: una borraccia nello zaino, da riempire ogni volta che è possibile, è fondamentale per il benessere dell’amico peloso.
Nello zaino non deve mancare una lunga corda e qualche moschettone (il cane potrebbe avventurarsi in qualche scarpata con difficoltà a risalire), un kit di primo intervento e qualche bocconcino per richiamarlo se dovesse allontanarsi troppo.
Ci sono inoltre altri pericoli da tenere in considerazione.
La vipera.
La vipera è un serpente presente in tutta l’Italia ad eccezione della Sardegna. I luoghi poveri di vegetazione (pascoli, prati e pietraie) freschi ed assolati costituiscono il suo habitat.
E’ attiva soltanto quando la temperatura al suolo raggiunge i 25-27 gradi, E’ più pericolosa all’inizio della primavera (dopo la pausa invernale) quando le ghiandole velenifere sono piene mentre il suo morso è meno pericoloso in luglio-agosto quando è in piena attività.
La Vipera non è aggressiva; se non viene molestata, non rappresenta un pericolo per l’uomo, perché, di fronte ad un fattore di disturbo, tende a scappare e a nascondersi. Gli attacchi avvengono perché il rettile viene casualmente calpestato e risultano particolarmente pericolosi per i soggetti anziani, allergici o emotivi.
I cani vengono spesso morsi al muso e alle zampe perché infilano il muso ovunque e mettono le zampe tra i sassi.
Una volta trovata la vipera, la provocano fino ad attaccare.
Il cane è più sensibile dell’uomo al morso della vipera berus e della vipera ammodytes e i casi ad esito fatale non sono rari.
La pericolosità del morso varia a seconda della zona colpita (muso e testa sono le aree più a rischio) delle dimensioni dell’animale e della quantità di veleno inoculata.
Col morso i denti lasciano segni non sempre facili da trovare (in genere due forellini distanti circa 1 cm). La zona colpita è dolente, gonfia e presenta spesso soffusioni emorragiche. I sintomi di ordine generale variano da iniziale debolezza, ipotensione, ipotermia, difficoltà di deambulazione fino allo shock. Compaiono spesso sintomi neurologici e compromissione della funzionalità epatica e renale oltre a gravi disturbi di coagulazione.
– Si deve disinfettare la parte morsicata con acqua ossigenata, poi, se possibile, va fasciata stretta per rallentare l’assorbimento del veleno.
– Il cane va tenuto fermo e tranquillo e la parte morsicata non va mai sollevata.
– Non praticate incisioni, e non succhiate il veleno.
Il veleno viene assorbito ed è prioritario portare al più presto il cane da un veterinario per iniziare velocemente le adeguate terapie di supporto e permettere all’organismo dell’animale di eliminare il veleno.
La prognosi nel cane è sempre riservata almeno per le prime 72 ore per le complicanze a carico di reni e fegato che possono insorgere a causa delle tossine contenute nel veleno.
Api, vespe, ragni.
I cani e i gatti sono spesso vittime di punture di api e vespe o di morsicature di ragni proprio perché amano seguire in mezzo all’erba tutto ciò che si muove, frugare in mezzo a cataste di legna, avvicinarsi a pozze d’acqua stagnante.
Api, vespe e simili inoculano tramite il pungiglione sostanze in grado di causare un dolore intenso e gonfiore della parte.
I ragni creano una reazione irritante sia da contatto con le spicole, sia mediante l’inoculazione di tossine (necrotossine e neurotossine).
Le necrotossine causano morte del tessuto con cui vengono a contatto e le neurotossine agiscono sulle terminazioni nervose della cute facendo seguire al dolore una fase di intorpidimento della parte lesa.
Può esserci reazione orticarioide a ponfi diffusi, a volte anafilassi. Le lesioni secondarie a puntura di insetti sono di insorgenza acuta, rapida: arrossamento, gonfiore della parte e dolorabilità transitoria.
Nei cani le morsicature di insetti solitamente si verificano nella zona facciale, su palpebre, labbra o dorso del naso. Spesso si osserva un gonfiore improvviso di tutta la testa (angioedema).
Le morsicature di ragno nel cane provocano delle reazioni molto fastidiose soprattutto sul dorso del naso con comparsa di foruncoli sanguinanti o di vere e proprie placche ulcerate.
I gatti amano giocherellare con la loro preda e la lesione è solitamente localizzata alle estremità di un arto anteriore.
Qui, oltre al rossore, si può sviluppare un piccolo nodulo (granuloma) che il gatto leccherà continuamente, causando ulteriori danni.
Un impacco freddo sulla parte crea un momentaneo sollievo, ma di solito non basta.
Se osservate l’insorgenza improvvisa di gonfiore della testa o di ponfi fate subito controllare il vostro animale da un veterinario che metterà in atto le cure appropriate.
In un secondo tempo potrebbero comparire estese placche ulcerate, dolenti e sanguinanti sulla canna nasale del cane secondarie a morsicatura di ragno, per cui andrà instaurata adeguata terapia.
Zecche e altri parassiti cutanei.
Portando i cani a passeggiare nei boschi o in mezzo ai campi, il rischio che possano essere attaccati da parassiti cutanei è decisamente elevato, soprattutto dalle zecche, che sono molto più robuste e resistenti di quelle che si trovano in città.
Dovete proteggerli con antiparassitari appropriati,
Se con voi ci sono gatti, anche loro sono esposti e necessitano della prevenzione.
ATTENZIONE però a quali prodotti usate.
Oltre al fatto che per i gatti ci sono presidi specifici per loro, certe sostanze contenute in quelli per i cani sono molto tossiche per i gatti!
Non solo non potete mai applicarle sui felini, ma non dovete neppure utilizzarle sui cani quando questi vivono a stretto contatto con i mici.
Colpo di calore
In montagna la temperatura è più fresca, ma il sole batte molto forte.
Attenzione quindi anche qui al colpo di calore.
L’animale non va lasciato in macchina, neppure all’ombra, che potrebbe spostarsi.
Quando siete in passeggiata ricordate di portare sempre con voi acqua fresca per il cane, e cercate posti all’ombra per fare delle brevi soste. Se lo vedete ansimare, le soste devono essere più lunghe.
Detersivi nelle case
Credo sia superfluo mettere in guardia dal pericolo rappresentato dai detersivi, eppure ancora succede qualche spiacevole incidente.
Conservateli in luogo sicuro, e quando li utilizzate fate attenzione a sciacquare bene le supefici trattate.
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