24 GIUGNO: SAN GIOVANNI BATTISTA
Nel 1472 Francesco del Cossa eseguì una tempera ad uovo su tavola raffigurante San Giovanni Battista, per la pala d’altare di una cappella nella basilica di San Petronio a Bologna.
Il santo è rappresentato con elementi tipici del suo leggendario eremitaggio nel deserto: barba, calzari di pelle, vestito con pelli d’animale e una lucertola alla base della figura a rappresentare maggiormente il deserto. (In Sicilia si può ammirare un bellissimo ramarro dai colori sgargianti, che viene chiamato “lucertola di san Giovanni”.)
Sullo sfondo si osservano anche una volpe, sotto il ginocchio, a destra, e cavalli.
In cima al bastone di San Giovanni, dentro a un cerchio d’oro c’è il simbolo più importante dell’opera: un minuscolo agnello che sembra vero.
L’agnello è l’animale sacrificale per eccellenza; qui c’è l’agnello perché il precursore San Giovanni addita Cristo dicendo “Ecce Agnus Dei” (Giovanni 1, 29), espressione che indica l’offrirsi di Cristo come vittima innocente.
Il segno distintivo dell’agnello-Cristo nel dipinto è l’aureola e la sua presenza nel dipinto significa che San Giovanni “portò in giro” Gesù raccontando di Lui.
L’opera ora si trova nella Pinacoteca di Brera, a Milano.
Vicla Sgaravatti
Medico Veterinario
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