17 MARZO SAN PATRIZIO: PATRONO DELL’IRLANDA
Il vero nome di San Patrizio era Maewyin Succat, visse tra il 385 e il 461 ed era di origini scozzesi, appartenente a una famiglia nobile romana.
Divenne prima diacono col nome latino di Patrizio e poi vescovo. Papa Celestino I gli affidò il compito di evangelizzare le terre irlandesi: il futuro santo lo svolse con grande impegno, favorendo l’integrazione tra elementi cristiani e celtici pagani.
Per spiegare agli irlandesi la Trinità (un unico Dio, in tre Persone e non tre Dio), Patrizio utilizzò il trifoglio (shamrock), che divenne in seguito simbolo, non ufficiale (il vero simbolo è un’arpa), dell’Irlanda.
Una leggenda racconta che nel 441, al termine di un digiuno di 40 giorni e 40 notti sul monte Croagh Patrick, il santo avrebbe scagliato una campana da una montagna nella baia di Clew formando le isolette che la caratterizzano e facendo fuggire per il frastuono tutti i serpenti, simbolo del peccato, scacciandoli dall’Irlanda per sempre.
L’assenza di questi rettili dall’Irlanda sembra sia dovuta all’ultima era glaciale, terminata circa 12.000 anni fa. Secondo gli scienziati, il freddo avrebbe tenuto lontano i serpenti fino al disgelo, quando l’Irlanda era ormai diventata un’isola: con i mari circostanti, per loro sarebbe stato impossibile raggiungerla. Gli studiosi non sono tutti d’accordo sulla situazione precedente all’era glaciale: per alcuni i serpenti non ci sarebbero mai stati (non è stato trovato alcun fossile), per altri il freddo avrebbe causato la loro estinzione.
Famosa è la sua “Irish journey blessing”:
May the road rise to meet you,
may the wind be always at your back,
may the sun shine warm upon your face,
and the rains fall soft upon your fields and,
until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.
“Benedizione del Viaggiatore Irlandese”
“Sia la strada al tuo fianco,
il vento sempre alle tue spalle,
che il sole splenda caldo sul tuo viso,
e la pioggia cada dolce nei campi attorno e,
finché non ci incontreremo di nuovo,
possa Dio proteggerti nel palmo della sua mano.”
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