11 SETTEMBRE 2001, NEW YORK
Sono stati oltre trecento i cani che per mesi scavarono tra le rovine e le esalazioni delle Torri Gemelle a New York, trovando ben 100 corpi di vittime del più grande attentato della storia.
Questi amici fedeli all’uomo, coraggiosi quattro zampe , non sapevano che avrebbero dovuto pagare cara la propria dedizione: molti di loro sono morti di tumore ancora giovani.
L’incendio divampato dalla collisione degli aerei contro le torri ha continuato a bruciare sotto i cumuli di macerie per mesi, sprigionando fumi tossici dalla macerie. Tra i vari materiali che bruciavano ce n’erano di altamente nocivi per la salute: pannelli isolanti, plastiche, materiali chimici… Inalando queste sostanze velenose i cani cercarono, comunque, senza sosta la traccia dell’uomo. Salvarono vite, recuperarono vittime, e furono utilizzati anche per trovare effetti personali.
Un impegno che hanno poi pagato con la loro propria vita.
Nel 2011, a dieci anni dal fatto furono ricordati e commemorati in molte parti del mondo, oltre che negli USA, evidenziando il grande contributo che i cani offrono con il loro lavoro nelle situazioni più difficili.
Nel 2016 è morta Bretagne, una Golden Retriever di sedici anni, l’ultima sopravvissuta tra i cani eroi in quella tragedia. Lo scorso anno a Houston, nel Texas, dove viveva, le hanno eretto una statua commemorativa.
Nel 2006 una scrittrice, allevatrice e addestratrice nord americana pubblicò un libro dedicato ai cani protagonisti di quei giorni: “Dog heroes of September 11th : a tribute to America’s search and rescue dogs” di Nona Kilgore Bauer
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